Quella della dispersione delle reti è una problematica particolarmente sentita e monitorata in azienda, come dimostra anche il programma degli interventi 2020/23 in cui il 43% delle risorse è stato finalizzato a questo obiettivo. Solo nel 2022 sono già stati realizzati interventi per quasi 11 milioni di €, mezzo milione in più di quanto era stato programmato di fare.
Nonostante i km di rete rinnovati ogni anno e la massiccia sostituzione dei misuratori d’utenza, le perdite idriche percentuali e lineari non sono migliorate.
Il confronto con i dati contenuti nella Relazione annuale 2022 di ARERA evidenziano che le perdite lineari medie in Italia si attestano intorno a 17,2 mc/km al giorno.
In VIVA questo indicatore è ampiamente al di sotto della media nazionale pur essendo lievemente aumentato nel corso dell’ultimo anno da 7,39 a 7,45 mc/km/gg.
La sfida per il futuro sarà quella di mantenere questo stato delle cose, mentre sarà invece necessario riuscire a ridurre le perdite % che, mentre negli scorsi anni si erano progressivamente abbassate, sono risalite leggermente nell’arco del 2022, pur
rimanendo al di sotto della media nazionale di 40,7%.
Nel corso del 2022, come ogni anno, nel periodo di maggiori consumi sono state attivate le fonti integrative dai Pozzi Manifattura di Chiaravalle e Fiumesino di Falconara, per una migliore gestione dei volumi prelevati dalla sorgente stessa e per preservare la risorsa idrica in caso di emergenze.
Diversa è invece la situazione relativa alle sorgenti che alimentano i paesi e le località dei comuni montani come Fabriano, Matelica, Sassoferrato, Arcevia, Esanatoglia e Cerreto D’Esi, sicuramente meno rilevanti dal punto di vista delle portate di acqua, rispetto alla Sorgente di Gorgovivo. Esse vengono definite “sorgenti di quota” e, per lo più, sono caratterizzate da un bacino di alimentazione non particolarmente esteso e con capacità di accumulo ridotta.
Negli ultimi anni, rispetto a queste sorgenti, sono stati registrati volumi costanti e regolari, senza particolari criticità come invece accaduto nel 2017.
La strategia di efficientamento, conforme alle best practice europee, comprende, tra i vari interventi per il controllo, misura e riduzione delle perdite idriche anche l’acquisto e installazione massiva di contatori e conseguentemente la sostituzione degli organi di intercettazione, rubinetti antimanomissione e anti-morosità a monte del contatore e rubinetti a valle del contatore con punti di presa pressione e valvola di ritegno maggiorata per migliorare la portata al cliente finale.
A tal fine VIVA ha pianificato e avviato negli ultimi anni, contestualmente al rinnovamento del parco contatori, anche la sostituzione dei rubinetti nelle colonne montanti, al fine di migliorare il punto di consegna finale per l’utenza e ottemperare alla normativa vigente.
Per tale progetto, denominato “Efficientamento, digitalizzazione, riduzione perdite rete idrica gestita da VIVA Servizi S.p.A. nei comuni di Ancona, Falconara, Senigallia, Jesi, Fabriano, Matelica, Sassoferrato, Esanatoglia, Cerreto D’Esi”, l’AATO 2 Marche Centro ha presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativa proposta per l’istanza di ammissione al finanziamento, nell’ambito del PNRR – PIANO NAZIONALE PER LA RIPRESA E RESILIENZA.
A gennaio 2023 il MIT ha approvato la graduatoria definitiva, da cui è risultato ammesso e finanziato anche il progetto proposto dall’AATO2; conseguentemente, nel corso dell’anno, sono state attivate 2 procedere aperte a rilevanza comunitaria finalizzate all’acquisizione di contatori per acqua potabile dotati di modulo radio NB-IoT e rubinetti, da installare, a seconda della tipologia, a monte o a valle del contatore, per un importo complessivo a base d’asta di circa € 4,3 milioni. Tuttavia, il progetto, essendo rientrato nella seconda finestra temporale del bando, è risultato finanziamento per € 14,2 milioni rispetto all’importo complessivo di 37,3 milioni. Questa circostanza ha comportato una revisione infrannuale del Piano tariffario poiché, non volendo rinunciare al finanziamento, ci si è dovuti garantire anche la copertura finanziaria residua.
Sono quantificati misurando sia i consumi degli uffici che quelli sostenuti per gli usi di processo, quali a titolo esemplificativo il lavaggio macchinari, quello dei piazzali, etc.
La riduzione complessiva registrata tra il2021 e il 2022, pari al -15,6%, è il risultato di una diversa dinamica tra le due “scope” che nell’anno analizzato registrano entrambe un calo. Le emissioni dirette (Scope 1) sono in calo perché è leggermente diminuita l’attività dell’essiccatore fanghi di Jesi e conseguentemente è stato consumato meno metano. La riduzione delle emissioni indirette (Scope 2), è, invece, dovuta al miglior fattore di conversione KgCo2/kWh del mix produzione EE nazionale.
Pur essendo aumentato il parco mezzi a 246 veicoli, 14 in più rispetto al 2021, in realtà non è aumentata l’incidenza dei mezzi a basso impatto ambientale poiché i nuovi ingressi hanno riguardato mezzi operativi per i quali non è stato possibile richiedere un’alimentazione green.
Dal dettaglio dei rifiuti prodotti nel 2022, si evidenzia che
l’incremento è quasi tutto imputabile al servizio delle Acque Reflue, ovvero ai rifiuti da fanghi da depurazione, in considerazione del materiale conseguente l’alluvione di settembre e del fatto che nel 2022 l’azienda ha essiccato un minor quantitativo di materiale, a causa anche del notevole costo dell’energia.